Recensione: "L'altare" di Fabrizio Festa

Il romanzo, L'altare, è la prima pubblicazione della collana Diadema, della Pluriversum Edizioni. Una collana che curo personalmente, che ha come intento, quello di donare emozioni ai suoi lettori.



Parlo con molto piacere di questo libro, che è riuscito a scatenare in me, tante diverse sensazioni.

L'autore, Fabrizio Festa, è un uomo affascinante, che conosce il mondo. 
Un musicista, un cantante, un viaggiatore della Terra.
Questo fa sì, che descrivere in poche righe il suo libro, L'altare, non è semplice.

L'autore ha costruito un romanzo di molteplici gusti e colori.

C'è il rosa della storia d'amore, come una caramella che si assapora, si tiene in bocca per non farla finire subito; il rosso e il piccante della passione, delle voglie carnali, alle quali è difficile resistere; contrapposto, l'azzurro tenue e delicato dello spiritualismo, dal sapore astratto di una torta di mele, che ci ricorda il passato, i nostri antenati, le nostre radici; il verde acceso, della natura, il gusto pieno del mango e dell'esotico, nelle ambientazioni della Repubblica Dominicana; e infine, il nero della cronaca, della malavita, il gusto amaro del dolore e del sangue.
Queste sono le sfumature sensoriali che ho percepito io, leggendo il suo libro, e le vostre quali saranno? 

L'altare è tutto questo: un insieme dosato in modo sapiente dall'autore. 

Passato e presente, una storia d'amore che si rincorre oltre lo spazio e il tempo. 
L'altare è speranza, quando tutto sembra perduto. Sempre in bilico tra la fede, la spiritualità e i bisogni carnali. 

Due innamorati, il mondo attorno, le cose belle e quelle brutte, gli avvenimenti del destino e quelli che ci creiamo noi, con le nostre scelte.

Fabrizio Festa ha descritto e romanzato parte della sua vita, per darci qualcosa di importante a cui credere, qualcosa di eterno per cui sognare. 




Link utili:

Intervista all'autore a cura della bravissima, Marina Vicario.

Acquisto libro

Commenti